corso di elettronica lezione 1 la corrente elettrica
5
4
2
5
4
2
e l
ZE
rtendo da
1ª
4,5 V.
0
AMPER
imparar paELETTRONICARO
Se ritenete che l’elettronica si possa apprendere solo frequentando un Istituto Tecnico, seguen-
do questo nostro corso a puntate scoprirete che si può imparare anche a casa, perché non è poi
così difficile come ancora molti ritengono.
Inizialmente parleremo dei concetti basilari dell’elettricità, poi vi insegneremo a riconoscere tutti i
componenti elettronici, a decifrare i simboli utilizzati negli schemi elettrici, e con semplici e diver-
tenti esercitazioni pratiche, vi faremo entrare nell’affascinante mondo dell’elettronica.
5
Siamo certi che questo corso sarà molto apprezzato dai giovani autodidatti, dagli studenti e an-
che dagli insegnanti, che scopriranno che l’elettronica si può spiegare anche in modo comprensi-
bile, con un linguaggio meno ostico di quello usato nei libri di testo.
Seguendo le nostre indicazioni grande sarà la vostra soddisfazione nel constatare che, anche par-
tendo da zero, riuscirete molto presto a montare degli amplificatori Hi-Fi, degli alimentatori sta-
bilizzati, degli orologi digitali, degli strumenti di misura ed anche dei trasmettitori che fun-
zioneranno in modo perfetto, come se fossero stati montati da tecnici professionisti.
Ai giovani che iniziano da zero auguriamo che lelettronica diventi in un prossimo futuro la loro
attività principale, in quanto il nostro obiettivo è quello di farvi diventare dei veri esperti senza an-
noiarvi troppo, anzi facendovi solo divertire.
LA CORRENTE ELETTRICA
Tutti i giorni noi sfruttiamo la corrente elettricapre-
Da qualsiasi pila fuoriescono sempre due termina-
levandola dalla presa rete dei 220 volt per accen-
li, uno contrassegnato dal segno positivo (ecces-
dere le lampadine di casa, per far funzionare il fri-
so di protoni) ed uno contrassegnato dal segno ne-
gorifero, la televisione o il computer, oppure la
gativo (eccesso di elettroni).
preleviamo dalle pile per ascoltare la musica dalla
Se colleghiamo questi due terminali con un filo di
nostra radio portatileo per parlare al telefono cel-
materiale conduttore (ad esempio il rame), gli e-
lulare.
lettroni verranno attirati dai protoni e questo mo-
Poiché la corrente elettrica si ottiene solo se si rie-
vimento di elettroni genererà una corrente elettri-
scono a mettere in movimento gli elettroni, per spie-
ca (vedi fig.10) che cesserà solo quando si sarà ri-
garla dobbiamo necessariamente parlare dell’atomo.
stabilito negli atomi un perfetto equilibrio tra pro-
toni ed elettroni.
Per chi ancora non lo sapesse latomo è costitui-
to da un nucleo di protoni, con carica positiva, e
neutroni, con carica neutra, attorno al quale ruo-
tano alla velocità della luce, cioè a 300.000 Km al
secondo, degli elettroni, con carica negativa (ve-
di fig.1).
L’atomo si potrebbe paragonare ad un sistema pla-
netario miniaturizzato con al centro il sole (nucleo
Molti ritengono che il flusso della corrente elettrica
vada dal positivo verso il negativo.
Al contrario, il flusso della corrente elettrica va sem-
pre dal negativo verso il positivo, perché sono i
protoni che attirano gli elettroni per equilibrare il
loro atomo.
di protoni) e tanti pianeti (elettroni) che gli orbi-
6
tano intorno.
Gli elettroni negativi sono tenuti in orbita dai pro-
toni positivi come visibile in fig.2.
Ciascun atomo, a seconda dell’elemento a cui ap-
partiene, possiede un numero ben definito di pro-
toni e di elettroni.
Ad esempio l’atomo dell’idrogeno possiede un so-
lo protone ed un solo elettrone (vedi fig.3), l’ato-
mo del borio possiede 5 protoni e 5 elettroni (ve-
di fig.4), l’atomo del rame possiede 29 protoni e
29 elettroni, mentre l’atomo dell’argento possie-
de 47 protoni e 47 elettroni.
Maggiore è il numero degli elettroni presenti in un
atomo, maggiore è il numero delle orbite che ruo-
tano attorno al suo nucleo.
Gli elettroni che ruotano molto vicini al nucleo so-
no chiamati elettroni legati perché non si posso-
no facilmente prelevare dalla loro orbita.
Gli elettroni che ruotano nelle orbite plontane
sono chiamati elettroni liberi perché si riescono a
sottrarre senza difficoltà dalle loro orbite per inse-
rirli in un altro atomo.
Questo spostamento di elettroni da un atomo ad
un altro si può ottenere con un movimento mecca-
nico (dinamo - alternatore) oppure con una reazio-
ne chimica (pile - accumulatori).
Per capire il movimento di questo flusso di elettro-
ni possiamo servirci di due elementi molto cono-
sciuti: l’acqua e laria.
Gli elettroni negativi possiamo associarli all’ac-
qua ed i protoni positivi all’aria.
Se prendiamo due recipienti pieni di aria (carica
positiva) e li colleghiamo tra loro con un tubo, non
ci sarà nessun flusso perché in entrambi i recipienti
manca l’elemento opposto, cioè lacqua (vedi
fig.11).
Anche se colleghiamo tra loro due recipienti pieni
di acqua (carica negativa) nel tubo non ci sarà
nessun flusso perché non esiste uno squilibrio ac-
qua/aria (vedi fig.12).
Se invece colleghiamo un recipiente pieno di aria
(polarità positiva) con uno pieno di acqua (pola-
rità negativa) otterremo un flusso d’acqua dal re-
cipiente pieno verso quello vuoto (vedi fig.13) che
cesserà solo quando i due recipienti avranno rag-
giunto lo stesso livello (vedi fig.14).
Il movimento degli elettroni pessere sfruttato
per produrre calore se li facciamo passare attra-
verso una resistenza (stufe elettriche, saldatori
ecc.), per produrre luce se li facciamo passare at-
traverso il filamento di una lampadina oppure per
realizzare delle elettrocalamite se li facciamo pas-
Se ad un atomo si tolgono degli elettroni assume
una polarità positiva, perché il numero dei pro-
sare in una bobina avvolta sopra un pezzo di fer-
ro (relè, teleruttori).
toni è maggiore rispetto al numero degli elettroni
(vedi fig.7).
Per concludere possiamo affermare che la corren-
Se si inseriscono degli elettroni liberi in un ato-
te elettrica è un movimento di elettroni attirati dai
mo questo assume una polarità negativa, perché
protoni. Quando ogni atomo ha equilibrato i suoi
il numero degli elettroni è maggiore rispetto al nu-
protoni con gli elettroni mancanti non avremo più
mero dei protoni (vedi fig.8).
nessuna corrente elettrica.
Fig.1 L’atomo è costituito da un nucleo cen-
Fig.2 Gli elettroni sono tenuti in orbita dal
trale con carica Positiva e da elettroni con
nucleo. Gli elettroni più esterni si possono
carica Negativa che gli orbitano intorno.
facilmente sottrarre dal loro Nucleo.
Fig.3 L’atomo dell’Idrogeno
Fig.4 L’atomo del Borio ha 5
Fig.5 L’atomo del Sodio ha
ha 1 Protone ed 1 Elettrone.
Protoni e 5 Elettroni.
11 Protoni e 11 Elettroni.
7
Fig.6 Quando il numero de-
Fig.7 Se in un atomo si tol-
Fig.8 Se in un atomo si ag-
gli Elettroni è equivalente al
gono degli Elettroni questo
giungono
degli
Elettroni
numero dei Protoni la carica
assume una carica elettrica
questo assume una carica e-
è Neutra.
Positiva.
lettrica Negativa.
4,5 V.
Fig.9 Due atomi con carica Positiva o con
Fig.10 Gli Elettroni vengono attirati dai Pro-
carica Negativa si respingono mentre due
toni quindi il flusso della corrente elettrica
atomi con carica opposta si attirano.
va dal negativo verso il positivo.
Fig.11 Se paragoniamo l’aria ad una cari-
Fig.12 Anche se colleghiamo assieme due
ca positiva” e l’acqua ad una “carica nega-
recipienti pieni d’acqua non ci sarà nessun
tiva” collegando assieme due recipienti pie-
flusso perché non esiste squilibrio tra cari-
ni d’aria non ci sarà nessun flusso.
ca Positiva e carica Negativa.
8
Fig.13 Collegando assieme un recipiente
Fig.14 Il flusso d’acqua cesserà quando si
pieno d’acqua con uno pieno d’aria avremo
è raggiunto un perfetto equilibrio Acqua/A-
un flusso d’acqua da questo recipiente ver-
ria. Una pila è scarica quando gli elettroni
so l’altro perché esiste uno squilibrio.
sono pari ai protoni.
50
40
20
50
40
20
LA TENSIONE = unità di misura VOLT
Come per le misure dei pesi, che possono essere
espresse in kilogrammi - quintali - tonnellate e
0
in ettogrammi - grammi - milligrammi, anche l’u-
nità di misura volt può essere espressa con i suoi
VOLT
multipli chiamati:
Megavolt
Kilovolt
oppure con i suoi sottomultipli chiamati:
millivolt
microvolt
Qualsiasi pila ha un elettrodo positivo ed un elet-
nanovolt
trodo negativo perché all’interno del suo corpo e-
siste uno squilibrio di elettroni.
Questo squilibrio di cariche positive e negative
genera una tensione che si misura in volt.
Una pila da 9 volt ha uno squilibrio di elettroni 6
volte maggiore rispetto ad una pila da 1,5 volt, in-
1,5 V.
fatti moltiplicando 1,5 x 6 otteniamo 9 volt (vedi
figg.15-16).
Una batteria da 12 volt avrà uno squilibrio di e-
lettroni 8 volte maggiore rispetto ad una pila da 1,5
volt.
Per spiegarvi il valore di questa differenza utilizze-
remo ancora gli elementi acqua - aria.
Una pila da 1,5 volt può essere paragonata a due
recipienti molto bassi: uno pieno dacqua (nega-
Fig.16 Una pila da 9 volt
ha uno squilibrio di e-
lettroni sei” volte mag-
giore rispetto ad una
pila da 1,5 volt e “due”
volte maggiore rispetto
1,5 V.
tivo) ed uno pieno d’aria (positivo).
Se li colleghiamo tra loro avremo un flusso d’ac-
qua molto modesto perché la differenza di po-
ad una pila da 4,5 volt.
1,5 V.
tenziale risulta alquanto ridotta (vedi fig.13).
Una pila da 9 volt è paragonabile a un recipiente
la cui altezza risulta 6 volte maggiore rispetto al
recipiente da 1,5 volt, quindi se colleghiamo tra lo-
ro il recipiente negativo con il recipiente positivo
avremo un maggiore flusso d’acqua perché la dif-
1,5 V.
1,5 V.
ferenza di potenziale è maggiore.
9
Fig.15 Una pila da 3 volt
ha uno squilibrio di e-
lettroni doppio rispetto
ad una pila da 1,5 volt.
1,5 V.
1,5 V.
1,5 V.
1,5 V.
1,5 V.
1,5 V.
1,5 V.
60
80
40
20
0
100
30
40
50
20
10
0
Le misure putilizzate in
campo elettronico sono:
KV
= Kilovolt
VOLT
mV
V
= Volt
mV
= millivolt
µV = microvolt
Nella Tabella N.1 riportiamo i fattori di divisione
e di moltiplicazione per convertire i suoi multipli
ed i suoi sottomultipli.
TABELLA N.1
CONVERSIONE Volt
Volt
: 1.000
= kilovolt
Volt
x 1.000
= millivolt
Volt
x 1.000.000
= microvolt
millivolt
: 1.000
= volt
millivolt
x 1.000
= microvolt
microvolt
: 1.000
= millivolt
microvolt
: 1.000.000
= volt
TENSIONI CONTINUE
4,5 V.
Fig.17 La tensione “continua” si preleva dalle Batterie autoricaricabili, dalle Pile e dalle Celle Solari.
10
TENSIONI ALTERNATE
PRESA 220 V.
Fig.18 La tensione “alternata” si preleva dagli Alternatori, dai Trasformatori e dalla rete a 220 Volt.
TENSIONI CONTINUE ed ALTERNATE
Avrete spesso sentito parlare di tensioni continue
e tensioni alternate, ma prima di spiegarvi quale
differenza intercorre tra l’una e l’altra vi diciamo
che:
la tensione continua si preleva da:
pile - accumulatori - cellule solari
la tensione alternata si preleva da:
alternatori - trasformatori
Alimentando una lampadina con una tensione
continua prelevata da una pila o da un accumu-
latore (vedi fig.19), avremo un filo con polarità ne-
gativa ed un filo con polarità positiva, quindi gli e-
lettroni scorreranno sempre in un’unica direzio-
Fig.20 In una tensione alternata” i due fili
non hanno una polarità perché alternativa-
mente gli elettroni vanno in un senso ed in
quello opposto.
ne, cioè dal filo negativo verso il filo positivo con
una tensione costante.
A questo punto la sua polarità si inverte e sempre
in modo graduale aumenta a 1 - 2 - 3 ecc. volt
negativi fino raggiungere il suo massimo picco
negativo di 12 volt, poi inizia a scendere a 11 -
10 - 9 ecc. volt negativi fino a ritornare sul valo-
re iniziale di 0 volt (vedi fig.26).
Questo ciclo da positivo a negativo si ripete all’in-
finito.
Ancora una volta vogliamo spiegarvi la differenza
che esiste tra una tensione continua e una ten-
4,5 V.
Fig.19 In una tensione
“continua avremo sem-
pre un filo con polarità
negativa ed uno con
sione alternata con un esempio idraulico e per
questo utilizzeremo i nostri recipienti, uno pieno
d’acqua (polo negativo) ed uno pieno di aria (po-
lo positivo).
polarità positiva.
Per simulare la tensione continua collochiamo i
due recipienti come visibile in fig.21.
L’acqua scorrerà verso il recipiente vuoto e quan-
Alimentando una lampadina con una tensione al-
ternata di 12 volt prelevata da un alternatore o
da un trasformatore (vedi fig.20) non avremo p
un filo negativo ed un filo positivo, perché la po-
larità sui due fili cambierà continuamente.
Vale a dire che alternativamente nei due fili scor-
rerà una tensione negativa che diventerà positi-
do in entrambi i recipienti avrà raggiunto lo stesso
livello, lo spostamento dell’acqua cesserà.
Allo stesso modo, in una pila o in un accumula-
tore gli elettroni negativi in eccesso fluiranno
sempre verso il polo positivo e quando sarà rag-
giunto un perfetto equilibrio tra cariche positive e
cariche negative questo flusso cessa.
11
va per ritornare negativa e poi nuovamente posi-
tiva ecc., quindi gli elettroni scorreranno una vol-
ta in un senso ed una volta in senso opposto.
L’inversione della polarità sui due fili non avviene
bruscamente, cioè non si ha un’improvvisa inver-
sione di polarità da 12 volt positivi a 12 volt ne-
gativi o viceversa, ma in modo graduale.
Vale a dire che il valore di una tensione alterna-
ta parte da un valore di 0 volt per aumentare gra-
dualmente a 1 - 2 - 3 ecc. volt positivi fino rag-
giungere il suo massimo picco positivodi 12 volt,
poi inizia a scendere a 11 - 10 - 9 ecc. volt posi-
Fig.21 In una tensione continua” l’acqua
scorre verso il recipiente pieno d’aria fino
a quando si raggiunge un perfetto equili-
brio tra i due elementi.
tivi fino a ritornare sul valore iniziale di 0 volt.
Una volta che questo equilibrio è stato raggiunto
non c’è più spostamento di elettroni, quindi la pila
non riuscendo più a fornire corrente elettrica si con-
sidera scarica.
Quando una pila è scarica si getta, al contrario un
accumulatore quando è scarico si pricarica-
re collegandolo ad un generatore di tensione e-
sterno che provvederà a creare nuovamente lo
squilibrio iniziale tra elettroni e protoni.
Per
simulare
la
tensione
alternata
utilizziamo
Fig.22 In una tensione alternata” l’acqua
scorre verso il recipiente vuoto.
sempre gli stessi due recipienti collocandoli però
sopra un piano basculante (vedi fig.22).
Una mano invisibile collocherà quello pieno dac-
qua (polarità negativa) ad un’altezza maggiore ri-
spetto a quello vuoto (polarità positiva).
Inizialmente lacqua scorrerà verso il recipiente
vuoto e quando il flusso dell’acqua cesserà a-
vremo il recipiente di sinistra vuoto (polarità po-
sitiva) e quello di destra pieno d’acqua (polarità
negativa).
A questo punto la mano invisibile” alzerà il reci-
piente di destra facendo scorrere l’acqua in senso
inverso fino a riempire il recipiente di sinistra ed
una volta che si sarà riempito sempre la stessa ma-
no lo alzerà nuovamente per invertire di nuovo il
Fig.23 Quando questo si è riempito assume
una polarità opposta cioè negativa.
flusso dell’acqua (vedi fig.25).
In questo modo l’acqua scorrerà nel tubo prima in
un senso poi in quello opposto.
FREQUENZA = unità di misura in HERTZ
Nella fig.26 riportiamo il grafico di un periodo del-
la tensione alternata, che, come potete vedere,
raffigura
una
sinusoide
composta
da
una
se-
mionda positiva e da una semionda negativa.
Il numero delle sinusoidi che si ripetono nel tem-
po di 1 secondo viene chiamata frequenza e vie-
12
Fig.24 A questo punto il recipiente pieno si
alza e l’acqua scorre in senso inverso.
ne espressa con la sigla Hz, che significa Hertz.
Se guardate l’etichetta posta sul contatore di ca-
sa vostra troverete indicato 50 Hz oppure p/s 50
che significa periodo in un secondo.
Questo numerosta ad indicare che la tensione che
noi utilizziamo per accendere le nostre lampadine
cambia di polarità 50 volte in 1 secondo.
Una variazione di 50 voltein 1 secondoè talmente
veloce che il nostro occhio non riuscirà mai a no-
tare il valore crescente o decrescente delle se-
mionde.
Misurando questa tensione con un voltmetro, la
lancetta non devierà mai da un minimo ad un mas-
Fig.25 Quando il recipiente di sinistra è pie-
no si alza per invertire il flusso.
simo, perché le variazioni sono troppo veloci ri-
spetto all’inerzia della lancetta.
Solo un oscilloscopio ci permette di visualizzare
sul suo schermo questa forma d’onda (vedi fig.30).
Le misure putilizzate sono:
Hz = Hertz
KHz = Kilohertz
MHz = Megahertz
Nella Tabella N.2 riportiamo i fattori di divisione e
di moltiplicazione per convertire una frequenza in
GHz = Gigahertz
Hertz nei suoi multipli e sottomultipli.
TABELLA N.2
CONVERSIONE Hertz
Hertz
: 1.000
= Kilohertz
Hertz
: 1.000.000
= Megahertz
Kilohertz
: 1.000
= Megahertz
Kilohertz
: 1.000.000
= Gigahertz
Megahertz
: 1.000
= Gigahertz
Kilohertz
x 1.000
= Hertz
Megahertz
x 1.000
= Kilohertz
Megahertz
x1.000.000
= Hertz
Gigahertz
x1.000
= Megahertz
Gigahertz
x1.000.000
= Kilohertz
1 Secondo
VOLT
MAX
SEMIONDA
CC
=
tensione
continua
POSITIVA
AC
=
tensione
alternata
0 VOLT
SEMIONDA
NEGATIVA
Fig.26 Il numero delle sinusoidi che si ri-
petono nel tempo di 1 secondo” viene
VOLT
MAX
chiamato Frequenza e si misura in Hertz.
1 Secondo
1 Secondo
1 Secondo
13
4 Hz.
10 Hz.
50 Hz.
Fig.27 In una frequenza di 4
Fig.28 In una frequenza di 10
Fig.29 In una frequenza di 50
Hz la tensione cambia di po-
Hz la tensione cambia di po-
Hz la tensione cambia di po-
larità 4 volte al secondo.
larità 10 volte al secondo.
larità 50 volte al secondo.
5
4
2
5
4
2
Fig.30 Possedendo uno strumento chiamato Oscilloscopio è possibile visualizzare sul-
lo schermo il numero delle sinusoidi presenti nel tempo di 1 secondo.
LA CORRENTE = unità di misura in AMPER
La corrente non dipende in alcun modo dal valo-
0
re della tensione, quindi possiamo prelevare 1 am-
per sia da una pila da 1,5 volt come da una pila
da 9 volt o da una batteria da auto da 12 volt op-
AMPER
pure dalla tensione di rete dei 220 volt.
Per capire meglio la differenza che esiste tra volt
ed amper utilizzeremo sempre l’elemento acqua.
Se colleghiamo il serbatoio negativo ed il serba-
toio positivo con un tubo che abbia un diametro
molto piccolo (vedi fig.31) il flusso di acqua av-
verrà lentamente, e poiché questo flusso si p
Il movimento degli elettroni dall’elettrodo negati-
vo all’elettrodo positivo si chiama corrente e si
misura in amper.
paragonare al numero degli elettroni in transito, si
può affermare che quando passa poca acqua, nel
circuito scorrono pochi amper.
Se colleghiamo i due serbatoi con un tubo di dia-
Nota: si dovrebbe scrivere ampere, ma poiché o-
ramai si scrive come si pronuncia, cioè amper, con-
tinueremo ad utilizzare questa forma.
metro maggiore (vedi fig.32), il flusso di acqua
aumenterà, cioè nel circuito scorreranno pelet-
troni e quindi p amper.
A titolo informativo segnaliamo ai più curiosi che 1
amper corrisponde a:
Anche l’amper come il volt ha i suoi sottomultipli
chiamati:
6.250.000.000.000.000.000 di elettroni
milliamper
14
che scorrono dal terminale negativo verso il posi-
microamper
nanoamper
tivo nel tempo di 1 secondo.
Fig.31 Un tubo sottile farà fluire poca acqua
Fig.32 Un tubo grosso farà fluire molto ac-
dal polo negativo verso il positivo.
qua dal polo negativo verso il positivo.
30
40
50
20
10
0
3
4
5
2
1
0
60
80
40
20
0
100
3
4
5
2
1
0
Le misure putilizzate in
campo elettronico sono:
AMPER
mA
A
= Amper
mA
= milliamper
µA = microamper
Nella Tabella N.3 riportiamo i fattori di divisione e di
moltiplicazione per convertire i suoi sottomultipli.
TABELLA N.3
CONVERSIONE Amper
Amper
x 1.000
= milliamper
Amper
x 1.000.000
= microamper
milliamper
: 1.000
= Amper
milliamper
x 1.000
= microamper
milliamper
: 1.000.000
= nanoamper
microamper
: 1.000
= milliamper
microamper
: 1.000.000
= Amper
VOLT
AMPER
15
Fig.33 Lo strumento chiamato Voltmetro si
Fig.34 Lo strumento chiamato Amperome-
applica sempre sui terminali positivo e ne-
tro si applica sempre in serie” ad un filo
gativo perché misura lo squilibrio” di e-
perché misura il passaggio” degli elettro-
lettroni che esiste tra questi due terminali.
ni. Gli Amper non sono influenzati dalla ten-
Vedi gli esempi dei recipienti pieni d’acqua
sione quindi 1 Amper può scorrere con ten-
riportati nelle figure 15-16.
sioni di 4,5 - 9 - 24 - 220 Volt.
3
4
550
2
1
0
30
40
20
10
0
LA POTENZA = unità di misura in WATT
Conoscendo il valore di tensione di un qualsiasi
Conoscendo i watt ed i volt noi possiamo cono-
generatore (pila - batteria - trasformatore - linea e-
scere gli amper assorbiti usando la formula:
lettrica) e la corrente che preleviamo per alimen-
tare una lampadina, una radio, un frigorifero, un
amper = watt : volt
saldatore ecc., potremo conoscere il valore della
potenza assorbita espressa in watt.
Una lampadina della potenza di 6 watt da ali-
mentare con una tensione di 12 volt assorbirà u-
La formula che ci permette di ricavare i watt è mol-
na corrente di:
to semplice:
6 : 12 = 0,5 amper
watt = volt x amper
Ora che sapete che il watt indica la potenza, ca-
Una lampadina da 12 volt - 0,5 amper assorbe
pirete che un saldatore da 60 watt eroga in calo-
dunque una potenza di:
re una potenza maggiore di un saldatore da 40
watt.
12 x 0,5 = 6 watt
Analogamente confrontando due lampadine una
da 50 watt ed una da 100 watt, la seconda as-
Conoscendo i watt e gli amper noi possiamo co-
sorbirà una potenza doppia rispetto alla prima, ma
noscere il valore della tensione di alimentazione
emetterà anche il doppio di luce.
usando la formula inversa, cioè:
Il multiplo dei watt è chiamato:
volt = watt : amper
Kilowatt
Se abbiamo una lampada da 6 watt che assorbe
0,5 amper la sua tensione di alimentazione sarà
ed i sottomultipli sono chiamati:
di:
milliwatt
6 : 0,5 = 12 volt
microwatt
VOLT
12 V.
Fig.35 Una lampadina alimentata da una
tensione di 12 Volt assorbe una corren-
te di 0,5 Amper ed eroga una potenza lu-
minosa di 6 Watt.
Per ricavare la potenza basta moltipli-
16
care i Volt per gli Amper, infatti:
12 Volt x 0,5 Amper = 6 Watt
AMPER
0,5 A.
Le misure putilizzate in
campo elettronico sono:
Watt
= V x A
W = Watt
Amper
= W : V
mW = milliwatt
Volt
= W : A
µW
= microwatt
Nella Tabella N.4 riportiamo i fattori di divisione e
di moltiplicazione per convertire i suoi multipli ed
i suoi sottomultipli.
TABELLA N.4
CONVERSIONE Watt
Watt
: 1.000
= kilowatt
Watt
x 1.000
= milliwatt
Watt
x 1.000.000
= microwatt
milliwatt
: 1.000
= Watt
milliwatt
x 1.000
= microwatt
microwatt
: 1.000
= milliwatt
10 Watt
50 Watt
100 Watt
17
Fig.36 Possiamo paragonare la potenza ad un “martello”. Un piccolo martello ha una po-
tenza minore di un martello di dimensioni maggiori. Per questo motivo una lampada da
10 Watt eroga meno luce di una lampada da 100 Watt ed un motore elettrico da 1.000 Watt
eroga più potenza rispetto ad un motore da 500 Watt. Maggiori sono i Watt della lampa-
da, del motore o del circuito che alimentiamo, p Amper sono assorbiti dalla sorgente.
GENERATORI DI TENSIONE
ESERCIZIO
I pcomuni generatori di tensione sono le pile
Il primo esercizio che vi proponiamo vi permetterà
che possiamo trovare in commercio in forme e di-
di constatare che cosa avviene se si collegano in
mensioni diverse (vedi fig.37).
serie o in parallelo due sorgenti di alimentazione.
Ogni pila può erogare a seconda del modello ten-
Procuratevi in una tabaccheria o in un supermer-
sioni di 1,5 - 4,5 - 9 volt.
cato due pile quadre da 4,5 volt, una lampadina
Esistono dei generatori di tensione ricaricabili, co-
da 6 volt completa del suo portalampadina e uno
nosciuti con il nome di pile al nichel/cadmio op-
spezzone di filo di rame isolato in plastica per im-
pure accumulatori al piombo, normalmente in-
pianti elettrici.
stallati su tutte le auto, che generano una tensio-
ne di 12,6 volt.
Collegando i due estremi della lampadina ad una
Esistono anche dei generatori in grado di trasfor-
sola pila (vedi fig.39) vedrete la lampadina ac-
mare la luce in una tensione e per questo motivo
cendersi.
sono chiamati celle solari (vedi fig.17).
Alcuni generatori funzionano con il moto. Ad e-
Se prendete le due pile e collegate insieme i loro
sempio la dinamo, installata su ogni bicicletta (ve-
terminali positivi ed i loro terminali negativi e poi
di fig.18), o gli alternatori, installati sulle auto per
a questi collegate nuovamente la lampadina, an-
ricaricare la batteria.
che in questo caso la lampadina si accenderà con
la stessa intensità che si otteneva usando una so-
Nota: Le dinamo installate nelle biciclette genera-
la pila.
no una tensione alternata.
Questo
collegamento,
chiamato
parallelo
(vedi
fig.39), non ha modificato il valore della tensione
In ogni appartamento sono presenti le prese elet-
che rimane sempre di 4,5 volt, ma solo la sua po-
triche dalle quali possiamo prelevare una tensio-
tenza.
ne di 220 volt alternata.
In pratica abbiamo raddoppiato l’autonomia della
Il generatore di tensione chiamato trasformatore
pila, vale a dire che se una sola pila poteva tene-
viene utilizzato in elettronica per ridurre la tensio-
re accesa la lampadina per un tempo di 10 ore,
ne alternata di rete dei 220 volt in tensioni infe-
collegandone due in parallelo riusciremo a tener-
riori, ad esempio 9 - 12 - 20 - 30 volt.
la accesa per un tempo di 20 ore.
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Fig.37 In commercio possiamo trovare pile con tensioni e dimensioni diverse. La capacità
di una pila viene espressa in Amperora. Una pila da 3 Ah si scarica in un’ora se prelevia-
mo 3 Amper, in due ore se preleviamo 1,5 Amper ed in trenta ore se preleviamo 0,1 Amper.
Fig.38 Nell’anno 1801 il
fisico Alessandro Volta
presentò a Parigi, alla
presenza di Napoleone
Bonaparte, la sua Pila
elettrica.
Fig.39 Collegando una lampadina
ad una pila questa si accende.
Collegando in Parallelo due pile
modifichiamo solo la capacità”,
quindi la luminosità della lampa-
da non varia.
Collegandole in Serie (vedi fig.40
a sinistra) la luminosità raddop-
4,5 V.
4,5 V.
pia perché aumentiamo il disli-
vello degli elettroni.
4,5 V.
Fig.40 Per collegare in Serie due pi-
le dovremo collegare il terminale Ne-
gativo di una pila con il Positivo
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dell’altra pila.
Se collegheremo le pile come visibi-
le a destra non otterremo nessuna
tensione.
4,5 V.
4,5 V.
4,5 V.
4,5 V.
30
40
50
20
10
0
30
40
50
20
10
0
VOLT
VOLT
13,5
VOLT
VOLT
15,0
4,5 V.
9 V.
4,5 V.
9 V.
1,5 V.
Fig.41 Collegando in serie una pila da 4,5
Fig.42 Collegando in serie tre pile, una pila
volt con una pila da 9 volt noi otterremo u-
da 4,5 volt, una da 9 volt ed una da 1,5 volt,
na tensione totale di 13,5 volt. Per colle-
otterremo una tensione di 15 volt. Se le tre
garle in serie dobbiamo collegare il Positi-
pile hanno una diversa capacità la p de-
vo di una pila al Negativo dell’altra pila.
bole si esaurisce prima delle altre.
Ora collegate il positivo di una pila al negativo
si scaricherebbe sulla pila che eroga una tensio-
della seconda pila (vedi fig.40), poi ai due estremi
ne minore.
delle pile collegate la lampadina e subito noterete
un aumento della luminosità.
Le pile con differenti tensioni si possono invece
Questo collegamento, chiamato serie, ha raddop-
collegare in serie.
piato il valore della tensione che da 4,5 volt è sa-
Ad esempio se colleghiamo in serie ad una pila da
lito a 4,5+4,5 = 9 volt.
4,5 volt una da 9 volt (vedi fig.41) otterremo una
tensione totale di:
Se per errore collegherete il negativo di una pila
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con il negativo della seconda pila e sui due estre-
mi positivi (vedi fig.40 a destra) collegherete la
lampadina, questa rimarrà spenta perché gli elet-
4,5 + 9 = 13,5 volt
Se collegheremo in serie tre pile, una pila da 4,5
troni di identica polarità si respingono.
volt, una da 9 volt ed una da 1,5 volt (vedi fig.42)
Lo stesso fenomeno si riscontra se si collega il po-
otterremo una tensione totale di:
sitivo di una pila al positivo della seconda pila.
4,5 + 9 + 1,5 = 15 volt
IMPORTANTE
In un collegamento in serie dovremo però sceglie-
re delle pile che abbiamo una stessa capacità.
Noi possiamo collegare in parallelo anche due -
Ad esempio se la pila da 4,5 volt ha una autono-
tre - quattro pile a patto che eroghino la stessa
mia di 10 ore, quella da 9 volt un’autonomia di 3
tensione, quindi possiamo collegare in parallelo
ore e quella da 1,5 volt un’autonomia di 40 ore,
due o più pile da 4,5 volt oppure due o più pile che
collegandole in serie cesseranno di fornirci ten-
eroghino 9 volt, ma non possiamo collegare in
sione dopo solo 3 ore, cioè quando la pila da 9
parallelo una pila da 4,5 volt con una da 9 volt
volt, che ha una autonomia minore, si sarà total-
perché la pila che eroga una tensione maggiore
mente scaricata.